Visitare Venezia con una guida turistica (ben inteso accreditata) credo sia uno dei più bei regali che tu possa farti.
Perché? Perché una guida è in grado di trasmetterti l’incanto di questa città, illustrarti i suoi ritmi calmi e lenti, i suoi colori che cambiano con il tempo e con l’umore. Ti aiuta a instaurare un dialogo più personale e intimo con essa.
E’ per questo che oggi ti presento Giovanna, che può essere il tuo punto di riferimento o di partenza se decidi di trascorrere qualche giorno in città.

Ti racconto un po’ di lei: innanzitutto preparati perché Giovanna è energia allo stato puro. Dopo averla conosciuta, sono sicura che ti porterai dietro il suo sorriso tra le più belle immagini di Venezia.
Mi sono fatta questa idea sin dal nostro primo incontro. Ero a Venezia da pochi mesi e stavo visitando una mostra allestita a Punta della Dogana e lei era la guida. Ricordo che al di là delle sue calze allegre e colorate mi aveva colpito il suo modo diretto, schietto e spontaneo di entrare in contatto con le persone e ho subito pensato che la comunicazione in generale fosse il mestiere adatto a lei. Le nostre strade si sono ben presto incrociate al Palazzetto Bru Zane ed è stato bello ritrovarla a distanza di tempo, qualche giorno fa, per questa breve intervista.
Una chiacchierata su Venezia, sul lockdown vissuto e le riflessioni e i piccoli cambiamenti che sono scaturiti da questa lunga pausa, ma anche la consapevolezza di aver ritrovato una fresca energia per affrontare nuovi progetti.
Giovanna è una veneziana doc, ma a 19 anni ha il coraggio di lasciare Venezia perché ha bisogno di esplorare il mondo e di diventare grande. Destinazione Inghilterra, dove studia comunicazione e design. Lavora e si afferma come illustratrice. Ma Venezia resta nel suo cuore e in un angolo della sua testa. Sa che proviene da una città meravigliosa con una un’atmosfera impossibile da trovare altrove. Infatti lei stessa sostiene:
la dimensione di Venezia è quella del piccolo villaggio, dove pur essendoci una vitalità artistica e culturale, una storia millenaria, è una città piccola per i canoni di oggi; si va in giro a piedi e questo ti porta ad avere un contatto con le persone che altre città non offrono. E rinunciare a questo aspetto, per me che sono cresciuta salutando tutti in strada e dando del tu a chiunque, è praticamente impossibile.
L’esperienza inglese volge al termine e decide di fare ritorno a casa; incontra colui che diventerà suo marito, crea una famiglia, nascono due bei bimbi. Con la caparbietà che la contraddistingue decide di riprendere gli studi anche in Italia e si laurea in lettere con indirizzo editoria e giornalismo. Conciliare però la famiglia e il lavoro di pendolare a Padova è difficile e in un momento di sconforto risuona profetica una domanda di suo padre: “ma perché non trovi un lavoro qui in città?” e quasi a guidare il suo cammino, le regala un libro sulla storia di Venezia. Una rivelazione! Avendo già un’ottima dimestichezza con le lingue straniere si mette a studiare e a leggere, e la storia di Venezia l’appassiona sempre di più, tanto da iniziare a uscire di casa non solo per incontrare le persone, ma per osservare i muri, gli affreschi, i bassorilievi. E’ così che inizia la sua avventura come guida prima nei Musei Civici fino ad ottenere 3 anni fa il patentino ufficiale di guida turistica.
Com’è stato ritornare a Venezia?
L’aver vissuto anni all’estero, l’aver visto altre realtà, ti porta a vedere la tua città con occhi freschi. Tornando a casa ho però subito capito che Venezia è una città che non sfrutta a pieno il suo potenziale e che in qualche modo resta incastrata in bicchieri d’acqua. L’ho vissuto sulla mia pelle soprattutto in ambito lavorativo. A volte ho avuto come l’impressione che questo stare seduti su ciò che già esiste sia una sorta di inerzia che alla lunga logora un po’ la realtà.
In qualità di guida turistica che Venezia ami proporre ai tuoi visitatori?
Premetto che lavoro con piccoli gruppi; non disdegno numeri più grandi, ma ho la fortuna di entrare subito in contatto con la gente e con un ristretto numero di persone riesco ad aggiustare le tempistiche, gli argomenti, visto che le cose da dire possono essere tante anche se uno ha in programma “solo” Palazzo Ducale e la Basilica, come spesso accade. Cerco sempre di dare degli input per vedere anche altre cose della città, che poi sono quelle che la gente si porta nel cuore. E’ un altro modo di visitare la città, non bisogna aver paura di perdersi, ci si perde e ci si ritrova. L’anno scorso ho avuto la fortuna di essere contatta dall’agenzia Through Eternity Tours che lavora a Roma da tanti anni e che ora è approdata anche a Venezia. Per loro svolgo dei tour full day. Di cosa si tratta? Grazie ai full day hai modo di vedere tantissime cose, di esplorare luoghi che altrimenti non avresti modo di visitare. E vedo che questo è incredibilmente appagante come visita. Un’altra cosa che mi piace tanto è lavorare con i bambini in quanto ti permettono di vedere le cose da un’altra prospettiva, ed è rigenerante.
Venezia, perché?
Pur vivendoci e studiandola scopri ogni giorno qualcosa di nuovo. E’ una città che per ragioni strutturali ha dovuto mantenere la sua fisionomia per secoli, perché ovviamente non può espandersi; è interessante notare il dialogo che si è dovuto instaurare tra uomo e natura che ha fatto sì che la città si preservasse. Il fatto di avere così tanto che si sia preservato, fa sì che ci sia così tanto da ricercare. E’ come una continua caccia al tesoro, con piccoli indizi qua e là. Ovviamente se la si visita solo per un paio di giorni si ha solo un assaggio, ma più ci stai più entri nel gioco.
Perché un turista dovrebbe scegliere Venezia e decidere di trascorrervi più giorni?
Venezia è diversa da tutto il resto del mondo. C’è differenza tra visitare e vivere. Venezia è una città che va vissuta. Anche se una persona sta qui 2 giorni ma ha una guida che l’accompagna per la durata del soggiorno, dovrebbe chiedere a questa guida di passare mezz’ora, un’ora in silenzio. I rumori di questa città (e questo lo si legge anche nei diari di viaggio dei viaggiatori del 1200, 1300, 1500), dall’acqua agli uccelli, ai passi delle persone, le chiacchiere, tutto ciò che riecheggia, ti proietta in una dimensione unica, e tutto ciò va assaporato e sono sicura che te lo porti via, ti resta.
Quando pensi a Venezia quale immagine ti viene in mente?
A me piacciono tantissimo i mattoni e a Venezia fino al 700 le strade erano pavimentate, con mattoni a spina di pesce. A causa dell’acqua e dell’umidità sono stati sostituiti dai masegni, però alcuni luoghi hanno mantenuto questa pavimentazione con questi colori così caldi. Penso al campo dell’Abbazia, vicino alla Scuola Grande della Misericordia. In questo periodo ci sono andata spesso, con i miei libri e le mie guide e ho scoperto tantissime cose. Tra l’altro in questo periodo di lock down ho avuto modo di seguire anche dei corsi online, organizzati da Itinerarte. E mi hanno rivelato mondi nascosti proprio a due passi da casa mia!
C’è un libro che consiglieresti su Venezia?
Proprio sulla scia di Itinerarte, e della prof.ssa Paola Placentino, ho iniziato a leggere The Architectural History of Venice, di Deborah Howard e devo dire che mi sta appassionando tantissimo. Parla di simbologia politica dietro alle scelte estetiche, ma rivela anche come opere mastodontiche come la Basilica della Salute sopravvivano ancora su un terreno molle e fangoso come quello Veneziano.
Un tour che consiglieresti ?
Il sestiere di Castello merita di essere conosciuto meglio, anche perché è rimasto genuino, con più residenti. D’obbligo pranzare, o almeno cicchettare, alla Salvmeria da Bruno.
Per quanto riguarda le isole andrei a Torcello, dove tra le altre cose si mangia benissimo! Ovviamente bisogna visitare la Basilica di Santa Maria Assunta e salire sul Campanile dal quale si può ammirare un panorama mozzafiato.
Basilica di Santa Maria Assunta Basilica di Santa Maria Assunta
Anche la laguna sud merita di essere esplorata, penso ad esempio all’isola del Lazzaretto, all’isola di San Servolo (consiglio la visita al Museo del manicomio o una passeggiata nel grande parco presente sull’isola).
Adoro l’isola di San Giorgio Maggiore, è una chicca! Le stanze del Vetro ad esempio sono una realtà d’eccellenza; vi si organizzano mostre intelligenti, spesso gratuite. C’è anche la Fondazione Cini con il suo refettorio Palladiano: uno dei posti più belli che abbia mai visto ma purtroppo oggi, e permettimi una vena polemica, ci si entra solo con l’audio guida. Per me questo non è etico e spero ci sia molto presto una riflessione e una riorganizzazione su questo argomento.

Che consiglio daresti per chi si appresta a visitare Venezia?
Credo sia importante un minimo di preparazione sulla città e sul suo funzionamento: sapere ad esempio che le macchine non si possono usare, meglio dotarsi di scarpe comode, che ci sono tanti ponti e magari pensare di visitarla con una guida.
Allora, perché non approfittarne?
Ecco come puoi contattare Giovanna e sapere più su di lei, sul suo lavoro e sui tour che propone per adulti e bambini.
Sito: giovannadicataldo.com
E-mail: giovannadicataldo7@gmail.com
Facebook: Giovanna – Sherazade a Venezia
Ti consiglio di seguire la sua pagina che è costantemente aggiornata e che propone un bel calendario di visite e appuntamenti per scoprire Venezia.
“Last but not least”, Giovanna affitta anche un piccolo appartamento a pochi passi da San Marco, ideale per 2/3 persone, un’ottima soluzione per chi vuole godersi Venezia in tutta tranquillità.