Libri, Soggiornare a Venezia

UN’IMMERSIONE A 360°

Hai mai visto un video panoramico a 360°?  Cosa ti sembra?

I video a 360° sono sicuramente una delle innovazioni più interessanti degli ultimi anni. 

Si tratta di video che riprendono la realtà e la trasportano tridimensionalmente o in frame in movimento che fanno “entrare” lo spettatore all’interno di ciò che sta guardando. 


Si avrà così la possibilità di scorrere in alto e in basso, a destra e a sinistra il video e immergersi totalmente in ciò che si sta guardando. 

La creatività è il punto di forza di questi filmati: i creatori possono sbizzarrirsi sui punti di inquadratura al fine di rendere il video sempre più accattivante ma soprattutto possono cercare i punti di maggiore interazione per far vivere allo spettatore un’esperienza di realtà virtuale.

Anche il nostro bed-and-breakfast vanta il suo primo video a 360, grazie alla giovane fotografa e video maker, Francesca Saccani e alla sua 360 Revolution

Occhi grandi e profondi e un garbo che è raro incontrare e che ti conquista immediatamente, ma allo stesso tempo piglio sicuro e professionalità: questi sono indubbiamente gli aspetti che più mi hanno colpito di Francesca. 

L’incontro con Francesca è sicuramente uno dei più interessanti di questa nostra esperienza veneziana. 

Francesca è una fotografa e illustratrice veneziana; ci ha contattato via email un giorno di marzo, dopo aver scovato il nostro bed-and-breakfast su Facebook per proporci di creare un video a 360° della struttura. 


Inizialmente credevamo si trattasse di una delle tante richieste che vengono effettuate per poter trascorrere una notte gratuita nella struttura, ma poi la sua proposta ci ha incuriosito e così abbiamo fissato un incontro conoscitivo, durante il quale ci ha illustrato il suo lavoro, ci ha spiegato cos’è un video a 360° e l’idea che voleva realizzare con il nostro bed-and-breakfast: 


non solo girare un video per mostrare l’interno della struttura ma chiedeva l’intervento in prima persona di uno di noi che ne illustrasse le caratteristiche e ne raccontasse la storia, l’anima. 

La sfida è stata subito accettata; tanta apprensione ma poi la voglia di mettersi in gioco è finalmente prevalsa. 


Il risultato? Questo simpatico video di 5 minuti e il ricco incontro con una ragazza dai mille talenti e alla quale auguriamo tanta fortuna nella sua attività! 

Vuoi sapere qualcosa in più su di lei e sul suo lavoro ? Ti lascio alle sue parole e alla bella chiacchierata che abbiamo avuto a video ultimato. Una chiacchierata a 360° sul suo percorso, la sua Venezia, i suoi progetti …

Buona lettura e buona visione!

D: Ciao Francesca, puoi presentarti? 

R: Sono Francesca Saccani, sono di Mestre, ho studiato presso il Liceo Artistico di Venezia e l’Accademia di Belle Arti, dove ho cominciato a studiare fotografia e ho conseguito il Master di Fotografia allo IED– Istituto Europeo di Design.

D: Com’è nata la passione per la foto? 

R: Un po’ è partita da mio padre che aveva una Pentax, ho avuto modo di provare, vedere, giocarci un po’. Quando poi mi sono interessata al disegno, alla prospettiva e a una serie di cose che comunque sono collegate al mondo della fotografia, mi sono avvicinata di più a questo mezzo, fino a quando mi sono presa una mia Reflex e dal disegno sono passata alla fotografia e ne ho fatto il mio lavoro (anche se continuo a disegnare).

D: E al video come ci sei arrivata?

R: E’ un altro gradino, ulteriore, sempre collegato ad un interesse per la prospettiva. Quando disegni cerchi sempre di andare oltre al fatto di avere un’immagine bidimensionale. 

Prima mi sono dedicata alla fotografia 3d, quindi con 2 punti di vista per dare un’idea di profondità e successivamente mentre fai fotografia, capita di fare video, montaggi di foto, sono 2 linguaggi che in un certo senso si compenetrano e sempre nella direzione del 3d (anche se il 360 non è 3d) però mi sono interessata alla fotografia 360 e poi ai video. 

Quindi ci sono arrivata per esplorare nuovi mezzi, quello che la tecnologia ti può dare in più rispetto a quello che era scontato fino a qualche anno fa (e che era impossibile fare).

D: Cosa ti ha colpito di questa tecnica e cos’è secondo te l’aspetto innovativo che può fare la differenza? 

R: L’aspetto innovativo è la totale immersione in un ambiente, quindi poter rendere l’idea di essere in un posto, non essere limitati all’interno di un riquadro.

Al di là della fotografia c’è anche una parte di movimento, si può esplorare attraverso una persona che ti guida e ti parla di un posto, si può esplorare camminando, quindi facendo un percorso all’interno di uno spazio e penso sia molto utile perché puoi andare oltre una distanza fisica e quindi far vedere dei posti o che non sono accessibili, o che sono distanti o comunque dare un’esperienza diversa anche perché si possono vedere col visore della realtà virtuale, quindi volendo uno si trova immerso direttamente all’interno del video. 

E’ qualcosa di nuovo che può aprire nuove porte verso un altro modo di percepire le immagini. 

D: Che esperienza hai in questo campo? 

R: Ho già lavorato all’interno di alcuni eventi, per la Casa dei Tre Oci, o in occasione della festa del Redentore.

Il mio ultimo video l’ho girato all’interno dello spazio Thetis, in occasione dell’inaugurazione della collettiva FRIENDS che è una mostra curata da Antonietta Grandesso, responsabile culturale all’interno dello spazio Thetis. 

All’interno di questo giardino ci sono molte installazioni, con un percorso a 360° ci si può immergere all’interno di questo spazio, di questo giardino, avere piccoli dialoghi con gli artisti che possono spiegarti la loro opera o con i curatori di ogni singolo artista, quindi a livello della comunicazione per l’arte è qualcosa che rimane rispetto a una foto, che può darti l’idea di quel momento; durante un’inaugurazione si può parlare con gli artisti quindi capire maggiormente quello che loro volevano dire.

D: Come hai scoperto il nostro bed-and-breakfast e cosa ti ha spinto a volerti immergere all’interno di questa struttura?

R: Volevo proporre questo servizio ma volevo determinate caratteristiche, uno di queste è che ci fossero  persone giovani, che usassero  mezzi di comunicazione di questo genere, quindi la ricerca che ho fatto è stata su Facebook e il vostro è il 3 o 4 che esce se si cerca un bed-and-breakfast a Venezia. 

Mi sono piaciute molto le varie caratteristiche del posto, si intuisce che si tratta di un posto nuovo, con un gusto moderno, luminoso … anche  il nome mi è piaciuto, così come il logo … doveva trattarsi di un posto bello. Quando ho visto che siete 2 ragazzi ho pensato che poteva essere il posto ideale, anche la zona è bella, così come il restauro, il fatto di non aver usato una decorazione molto pesante … comunque siete tra i primi, vi muovete bene.

D: Vivi a Mestre, e che rapporto hai con Venezia?

R: Vengo spesso per lavoro; alla fine ho scoperto Venezia studiando. Prima ci venivo da bambina, ma ero sempre accompagnata. Venezia la scopri quando ti perdi e in quel momento lì capisci com’è fatta la città perché non è rettilinea e anche come tempo, non è rettilineo. E’ un posto magico da questo punto di vista.

D: C’è una zona che ti piace più delle altre? Un museo?

R: Una delle zone che preferisco è quella di Cannaregio, perché è rimasta ancora abbastanza intonsa, così come Castello. Sono rimaste un po’ più vere rispetto ad altre aree della città. 

A Cannaregio mi piace molto la Chiesa della Madonna dell’Orto che ha dei dipinti particolarmente coinvolgenti del Tintoretto e quella statua del De Santis che ha qualcosa di particolare.

Sono particolarmente legata al Museo di Storia Naturale perché mi appassiona la natura e il modo in cui viene spiegata all’interno del museo.

D: Per un visitatore a Venezia, che consigli daresti? 

R: Venezia è particolare, consiglierei di osservare gli spazi, di capire, di immergersi prima di andare subito a vedere un posto particolare. Prendersi un po’ di tempo per passeggiare, capire, senza una meta precisa. 

Un altro posto bello è la Chiesa di San Giorgio; poco distante, sull’isola della Giudecca c’è la Casa dei Tre Oci incentrata sulla fotografia. 

Anche i giardini meritano attenzione, ce ne sono tanti. Osservare semplicemente che dietro i muri dei palazzi ci sono giardini, dei parchi, permette di capire che alla fine Venezia è una città tanto verde anche se non sembra… oltre ai ben noti giardini della Biennale che sono però più recenti rispetto ad altri. 

D: Tu sei particolarmente legata all’Associazione Wigwam Club Giardini Storici Venezia, vero? 

R: Sì, l’associazione è nata su iniziativa di mia mamma (Mariagrazia Dammicco) non appena si è accorta che stava bene immersa nel verde. 

Molti giardini hanno una storia dietro, sono vivi, hanno subito dei mutamenti nel corso dei secoli, però c’è sempre traccia di quello che c’è stato. 

Capisci molto anche del palazzo, rispecchiano il proprietario, chi lo cura, ci sono tutta una serie di cose che si sentono all’interno dei giardini. Possono essere spazi verdi di un convento, di un palazzo, è interessante quindi vedere anche gli usi diversi che se ne fanno: come orto, come spazio per rilassarsi … 

D: I tuoi progetti futuri?

R: Per quanto riguarda il 360°, vorrei promuovere questi video anche perché in tanti ancora non conoscono questo mezzo. 

Vorrei inoltre riprendere un progetto avviato nel 2017 con una mia mostra fotografica. 

Si trattava di foto macro in cui venivano messe in relazione le strutture geometriche comuni in diverse forme di vita. Le foto sono state stampate su plexiglass e alcune parti retroilluminate per mettere in risalto le similitudini. 

Vedendo queste forme mi sono venute in mente i frattali che sono delle strutture che si ritrovano in natura e che si ricollegano molto spesso alla teoria del caos. In realtà è un tentativo di cercare l’ordine dove sembra che non ci sia e mettere in luce che siamo interconnessi. Non siamo così separati, così divisi … ci sono delle strutture che comunque ci uniscono anche se magari non ce ne rendiamo conto. 

Questo è appunto ciò che vorrei riprendere e portare avanti, magari con una nuova ricerca. 

D: C’è un libro su Venezia che consiglieresti? 

R: Ho realizzato le illustrazioni botaniche della Guida ai giardini di Venezia. Leggendo questa guida si possono scoprire alcuni spazi verdi e attraverso questi, alcuni aspetti della vita e della storia di Venezia.

Guida ai giardini di Venezia / A guide to the gardens of Venice (La Toletta Edizioni, 2013)

D: Venezia per immagini. Qual è la prima immagine che ti viene in mente se pensi a Venezia? 

R: E’ un affollarsi di tanti scorci, un labirinto di calli, vere da pozzo e riflessi dell’acqua. 

D: C’è una foto di Venezia che hai fatto e a cui sei legata?

R: Sicuramente le foto realizzate all’interno di Palazzo Rizzo Patarol che si affaccia sulla laguna nord: è un posto a cui sono legata ed è un posto particolare. E’ un giardino che ha in sé dei significati ancora inesplorati, è un giardino romantico, c’è una ghiacciaia all’interno della quale c’è un effetto acustico particolare. 

Per approfondire: link e consigli di visita e di lettura

360 Revolution

Wigwam Club Giardini Storici Venezia

Guida ai giardini di Venezia / A guide to the gardens of Venice (La Toletta Edizioni, 2013)

Tre Oci

Spazio Thetis 

Soggiornare a Venezia

LASCIARSI COCCOLARE: IL SENSO DELL’ACCOGLIENZA

Qualche mese fa un post di gaia_sgaialand riferito ad un delizioso bed-and-breakfast del Trentino, ha attirato la mia attenzione: 

Piccole strutture ricche di fascino e dettagli ricercati, che hanno la straordinaria capacità di farti sentire coccolata e a casa, in una dimensione più intima. Small hospitality is the new, big luxury.”

Niente di più vero! Perché non concedersi un nuovo tipo di lusso? Il lusso dato dalle piccole e costanti attenzioni che solo una piccola struttura ricettiva può dare. Attenzione è la parola chiave del nostro lavoro. Attenzione ai dettagli, alla pulizia di ogni singolo ambiente, alla comunicazione prima dell’arrivo, a soddisfare e anticipare un possibile desiderio dell’ospite. 


Accogliere e condividere vuol dire innanzitutto godere della compagnia delle persone, prendersi cura della loro felicità e soprattutto far parte della loro esperienza di viaggio. E’ un legame che inizia a instaurarsi già prima dell’arrivo di un cliente, dal momento esatto della prenotazione. 


La preparazione del viaggio, il check-in, la colazione sono momenti fondamentali che fanno crescere il rapporto tra noi e i nostri ospiti. E’ così che prendono forma nuovi legami e nuovi ricordi, che ci toccano e inconsapevolmente ci trasformano.

Ingresso del B&B Al Pozzo di Luce Venezia