Lessico veneziano – parte seconda: in giro per calli, campi e canali
Terminato il nostro bacaro tour, passiamo al lessico toponomastico, forse più noto e molto interessante per capire il funzionamento della città e un po’ della sua storia.
Venezia ha spesso attinto da lingue come il latino, il francese o l’arabo per esprimere la propria toponomastica anche se molti termini sono rimasti in dialetto.
Le differenze con le altre città sono comunque tante e saltano subito all’occhio non appena si arriva nella città lagunare.
Innanzitutto per la numerazione. I numeri anagrafici sono progressivi e non sono divisi in pari e dispari (i pari da un lato della strada e i dispari dall’altro).
A Venezia è infatti in uso un vecchio sistema civico austriaco, introdotto tra il 1797 e 1805 e si parla di numerazione civica a insulario.
I numeri non terminano con il finire della strada, ma proseguono per tutta l’estensione del sestiere. Se ti perdi dimentica mappe e GPS, solo qualcuno del posto ti può aiutare.
E’ inoltre possibile che tu ti imbatta in “vie”, o meglio calli, che abbiano lo stesso nome, quindi quando cerchi un luogo o hai appuntamento con qualcuno, è importante farti precisare il sestiere in cui si trova il luogo che stai cercando o farti indicare il “campo” più vicino.
E i nomi delle strade dove sono indicati?
Su dei cartelli stradali o su targhe di marmo o di metallo fissate al muro o in cima a pali, mi risponderai. E no! A Venezia troverai qualcosa di più artistico e poetico, il NIZIOLETO: letteralmente significa piccolo lenzuolo. I nomi delle località sono scritti direttamente sui muri, entro rettangoli di malta dipinta di bianco con la calce e contornati da una riga nera.
Ma ecco nel dettaglio i nomi che sentirai più di frequente.
Questo elenco non è esaustivo, ma spero possa aiutarti a prendere dimestichezza con alcuni termini e perché no, a toglierti qualche curiosità.
SESTIERE: quartiere; fin dai tempi antichi Venezia è stata divisa in sei parti. Esistono infatti sei sestieri, tre per ogni sponda del Canal Grande:
Cannaregio: così denominato perché sviluppatosi in una zona paludosa dove erano frequenti i canneti; viene considerato uno dei più autentici della città;
San Marco: prende il nome dall’omonima basilica;
Castello (detto anche “Olivolo”): ha preso il nome da un fortilizio ormai scomparso attorno a cui si è sviluppata l’area. E’ il sestiere più grande e popolato.
Dall’altro lato del Canal Grande abbiamo:
Dorsoduro: probabilmente il suo nome richiama le compatte dune di sabbia di questa zona;
San Polo: prende il nome dalla chiesa di San Polo, è al centro di Venezia e in questo sestiere si svolge il famoso mercato del pesce;
Santa Croce: prende il nome dalla demolita chiesa di Santa Croce e comprende anche Piazzale Roma, il Tronchetto e la Stazione Marittima.
Queste suddivisioni non esauriscono la zona storica che costituisce la città di Venezia.
Le isole della Giudecca fanno parte del sestiere di Dorsoduro, l’isola di San Giorgio Maggiore fa parte del sestiere di San Marco e l’isola di San Michele, sede del cimitero cittadino, di Castello.
L’indirizzo di un’abitazione o di qualsiasi luogo è definito quindi dal Sestiere e dal numero civico. Ad esempio, il nostro bed-and-breakfast si trova a Cannaregio 5107.
Se si vuole essere più precisi, è possibile poi precisare la calle.
CALLE: il termine deriva dal latino “callis” che vuol dire sentiero, viottolo.
A Venezia indica una strada lunga e per lo più stretta. Ce ne sono addirittura di strettissime, dove è consentito il passaggio di una sola persona.
Nel post “Venezia vista dall’acqua”, Marco e Rachele consigliano di raggiungere Calle Varisco, a quanto pare tra le più strette di Venezia. La sua larghezza? 53 cm.
I nomi delle calli vengono spesso riferiti ai lavori che venivano eseguiti lungo queste strade, così troviamo:
calle del Pestrin: artigiani che lavoravano e vendevano il latte e i suoi derivati,
calle del Pistor: fornaio,
calle del Tagiapiera: artigiani che lavoravano di scalpello per lisciare e rifinire la pietra e scolpire gli elementi decorativi lapidei,
calle dei botteri: costruttori di botti e bottiglie ecc.,
oppure fanno riferimento ad un altare o un capitello, come calle del Cristo, calle della Madonna, calle del Paradiso,
oppure ancora prendono il nome della famiglia nobiliare che abitava in quella zona, come calle Dolfin, calle Vallaresso, calle Cavalli … o per un fatto accaduto di grande rilievo, come calle del Perdon o calle dei Assassini.
Calle si usa normalmente anche in Spagna ed assume lo stesso significato.
Altre varianti sono “calletta”, “calle lunga” e “calle larga”.
A Venezia esistono oltre 3000 “calli” ed esse rappresentano la vera struttura indispensabile per la viabilità.

FONDAMENTA: la strada che costeggia un canale e che ha anche funzione di fondamenta per gli edifici che vi sorgono. Alcune fondamenta prendono il nome di rive.
Esse hanno sempre disponibili degli approdi per le imbarcazioni. Mi piace immaginare le fondamenta come il simbolo della convivenza tra terra e mare.
CANALE: la via d’acqua, percorribile con una barca a remi o a motore. Essi possono essere costeggiati da rive o da palazzi. I più noti sono il Canal Grande, il Canale di Cannaregio o quello della Giudecca.

CAMPO: in un’altra città parleremmo di piazza. Nei tempi antichi i campi si presentavano ricoperti d’erba e spesso vi pascolavano pecore e cavalli. Alcune volte erano il sagrato delle chiese e vi avvenivano le sepolture.
Solo più tardi i campi vennero selciati assumendo così l’aspetto che vediamo al giorno d’oggi. Ai tempi della Serenissima in ogni campo c’era almeno una vera da pozzo dalla quale si poteva attingere acqua potabile per uso domestico.
CAMPIELLO: è un campo più piccolo, oltre ad essere il nome del famoso premio letterario la cui premiazione avviene ogni anno all’interno del Cortile di Palazzo Ducale nel mese di settembre.
SOTOPORTEGO: sottoportico, pezzo di via che si trova al di sotto delle abitazioni.
CORTE: il termine deriva da cortile. Si tratta di una piccola piazza circondata da case e ha solo un’entrata. La corte può avere uno sbocco sul canale; al centro è possibile trovarvi una vera da pozzo.
Gli appassionati di Corto Maltese ricorderanno Corte Sconta (cioè nascosta) detta Arcana menzionata in “Favola di Venezia”. Altro non è che Corte Botera, un intimo angolo di Venezia vicino alla Basilica dei Santi Giovanni e Paolo. Ma questa è un’altra storia ….

CA’: sta per casa. I veneziani utilizzavano solitamente questa abbreviazione per indicare le case delle famiglie nobili.
Per citarne alcune: Ca’ d’Oro, sede della Galleria Franchetti o Ca’ Foscari sede dell’Università.
FONTEGO: il termine deriva dall’arabo funduq, ossia deposito per le merci.
Il Fontego era un grande edificio dove venivano conservate le merci. I fondaci pubblici stoccavano farina e miglio, mentre altri furono destinati ai Turchi e ai Tedeschi per facilitare i loro commerci.
Il Fontego dei Tedeschi è forse oggi quello più noto in quanto sede di uno store di lusso, a pochi passi dal ponte di Rialto, e dotato di una bella terrazza da cui si può approfittare di una vista stupenda della città.

LISTA: La liste erano delle strade localizzate nelle vicinanze di un’ambasciata straniera.
In questo modo veniva delimitato il tratto in cui i diplomatici potevano godere di particolari immunità. La più famosa? Lista di Spagna, che trovi alla tua sinistra, non appena si esce dalla stazione Santa Lucia, in direzione della Strada Nuova.
MERCERIA: strada fiancheggiata da numerosi negozi. Oggi indica la via più animata di Venezia, le Mercerie, che unisce Piazza San Marco a Rialto, dove è possibile trovare numerose boutique di lusso.
PISCINA: erano stagni usati originariamente per l’esercizio del nuoto o della pesca. Queste zone furono interrate per consentire la costruzione di edifici e per facilitare il transito alle persone.
RAMO: la stradina che si dirama da una calle principale. Esso può congiungere due strade ma anche un campo; talvolta il ramo non ha via d’uscita.
RIO: Piccolo canale; ce ne sono oltre 400 e sono delle vie d’acqua, usate per i trasporti di cose e persone.
RIO TERA’: rio interrato, la strada che si otteneva in seguito all’interramento di un canale. Molti rii furono interrati specialmente nell’ottocento. Al di sotto spesso vi scorre ancora l’acqua dell’antico canale.
RUGA: il termine “ruga” deriverebbe dal francese “rue” e indica una strada fiancheggiata su ambo i lati da negozi e abitazioni.
SALIZZADA: erano così chiamate le strade più larghe, e anche le prime a essere lastricate da pietre, i masegni. Prima di venire selciate, anticamente tutte le vie della città erano in terra battuta.
MASEGNI: blocco di pietra intagliato in modo da farne un elemento della pavimentazione.
I masegni utilizzati per pavimentare le calli di Venezia furono estratti dapprima dalle cave di pietra d’Istria a Rovingo in Istria; poi si passò alla trachite euganea estratta a Montemerlo in provincia di Padova. Furono utilizzati nel Settecento per sostituire la pavimentazione più antica di mattoni in cotto a spina di pesce: questa pavimentazione è ancora visibile nel campo antistante alla chiesa della Madonna dell’Orto. Ogni masegno pesa all’incirca 40 kg.
Una bella passeggiata, non trovi? Spero tu abbia preso scarpe comode con te: è la prima cosa da mettere in valigia quando si parte per Venezia. Ricorda: Venezia la si scopre a piedi come una piacevole sorpresa. Per il resto, lascia fare, è la strada che ti condurrà. Non aver paura di perderti a Venezia, è solo così che scoprirai la sua anima.